Al giorno d’oggi si sente sempre più parlare di “intelligenza artificiale”, AI, IA.. tanto che sembrerebbe inutile scrivere a riguardo. Ma esattamente cosa si sa? O meglio, che cosa ancora non sappiamo?

Andando a ritroso, partiamo col dare una definizione a questa disciplina. Gli stessi programmi artificiali la descrivono in grado di occuparsi della creazione di sistemi che possano svolgere i compiti che richiederebbero l’intelligenza umana come il ragionamento, la risoluzione di problemi, il riconoscimento delle emozioni e il linguaggio naturale.

Per misurare l’intelligenza di una macchina non è importante la potenzialità di calcolo, quanto piuttosto quella di interagire e cioè imitare la nostra intelligenza. Non è difficile capire quanto complessa sia l’impresa di creare una macchina del genere; parliamo di un lavoro che deve coinvolgere un team interdisciplinare fatto di medici, neurologi, filosofi, psicologi, linguisti, ingegneri e, ovviamente, informatici. Quindi un’intelligenza artificiale che dovrebbe, almeno sulla carta, avvicinarsi molto a quella umana, rispetto ogni altro essere vivente ha un grosso vantaggio: poter apprendere e studiare molto in fretta. Cosa? Tutto ciò che viene riversato in rete: accumularlo, impararlo e rielaborarlo.

Un esempio concreto è Chat GPT, un’IA gratuita ed accessibile a tutti che fa uso della parola in ogni sua forma: risponde a domande, inventa o finisce storie, “parla” con te come se fosse viva. Per saperne di più, clicca questo link.

L’intelligenza artificiale mette a rischio l’impiego?

Molte persone sono preoccupate che, nel futuro prossimo, queste intelligenze andranno a sostituire i creativi (gli scrittori, artisti, gli sviluppatori o comunque tutti quelli che lavorano con la creazione di contenuti). Sicuramente cambieranno alcune cose ma non necessariamente in negativo.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla nascita di IA in grado di generare delle immagini in base alle nostre richieste grazie a DALL-E , MIDJOURNEY oppure di contenuti scritti.

Il web ormai pullula di siti, applicazioni, link, video, immagini e informazioni riguardanti le intelligenze artificiali; è normale pensare che delle intelligenze così avanzate e programmate per essere perfette possano toglierci il lavoro e prendere il nostro posto all’interno di una società dal punto di vista lavorativo. Nonostante ciò, anche una decina di anni fa ci fu la prima comparsa di robot all’interno delle fabbriche, ma questo non ha estinto il lavoro dell’operaio, anzi, ne ha facilitato l’operato sostituendosi all’uomo nelle mansioni più usuranti.

Così, anche il 2022 è stato un anno di svolta tecnologica, ma spetterà all’uomo capire come usufruire di queste creazioni per trarne vantaggio.

L’AI può sostituire l’uomo?

Chat GPT e gli altri modelli peccano di intuizione e di creatività.

Mi spiego.

In quanto intelligenze artificiali, attualmente non possono competere con la mente umana. L’intuizione è la capacità di capire o prevedere senza costrutti apparentemente logici o grazie a ragionamenti deduttivi.; la creatività, invece, genera idee nuove e originali. Queste sono cose difficilmente replicabili dall’AI, e non si possono copiare. La possibilità che raggiungano la percezione intuito-creativa dell’uomo è al momento bassa, ma gli scienziati e i ricercatori stanno cercando di replicarne le funzioni.

Come abbiamo detto, l’AI è principalmente basata sull’apprendimento automatico e sull’elaborazione dei dati, quindi non ha la capacità di “pensare fuori dagli schemi” come gli esseri umani. Va anche detto che, in quanto macchine, non sono dotate di una coscienza. Principalmente si basano su algoritmi complicatissimi, e la coscienza non è algoritmica.

A queste straordinarie invenzioni manca un’umanità che solo l’uomo -e, talvolta, neanche lui- è in grado di possedere.

Se tutti continueranno ad esprimere il proprio potenziale nell’ambito lavorativo (ma non solo!) al meglio, le nuove tecnologie saranno l’aiuto adatto per far emergere i nostri talenti senza schiacciarci. Il nostro contributo alla società continuerà ad essere valido e persino migliorato e l’IA che tanto temiamo agevolerà le nostre vite.

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